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Giochiamo a fare finta

Giochiamo a fare finta, come fanno i bambini durante l'intervallo. Allora, facciamo che avevano inventato la macchina del tempo e si poteva fare un viaggio all'indietro sulla propria linea temporale senza causare paradossi e/o buchi neri che inghiottono l'universo. Io prendo la macchina del tempo, metto la data, diciamo fine febbraio del 2006, e vado a trovarmi. Mi guardo, io prima, e magari mi chiedo: "Ma quindi hanno inventato il viaggio nel tempo? Ma che figata!". Ed è tutto quello che mi lascio dire, perché poi devo parlarmi io dopo. E mi dico più o meno una cosa così: "Nanie, ti prego. Ascoltami bene, perché non voglio ripeterlo due volte. Prima cosa, non fare la permanente. Mai nella vita. Dammi retta, so di cosa parlo. Ci siamo tenute dieci anni una foto di merda sulla patente per colpa del desiderio di capelli mossi, che poi neanche restano bene. Cambia parrucchiera, vai a dare un senso a 'sti quattro peli che hai in testa, altrimenti

Ma di nuovo?!

Ho smesso di scrivere sul mio (pen)ultimo blog poco meno di dieci anni fa, nell'ottobre del 2008. C'ero, quando Splinder viveva il suo momento di massima gloria; c'ero, quando ha chiuso i battenti: non scrivevo più da un pezzo, ma gironzolavo tra le pagine virtuali degli altri, e commentavo in modo pedante, come ho sempre fatto. Una volta scrivevo. Un po' di tutto: fanfiction, racconti allegorici, romanzi lunghi mai terminati. E pagine di blog, a quintali. Appestavo l'etere con tutto quello che mi passava per la testa, e, dato che era il periodo del liceo, la maggior parte delle volte non era mai qualcosa di particolarmente gradevole da leggere. Ma scrivevo. Adesso no, ho smesso. L'ultimo racconto che ho scritto porta la data del 2010. Pensandoci a posteriori, è stata una cosa un po' strana, perché ho smesso di colpo. Così, da un giorno all'altro, non ho più saputo scrivere. Uno potrebbe chiedere: "Cosa apri un blog a fare, visto che non sai